Proprio sotto i nostri occhi si cela un mondo straordinario, una vera miniera d’oro (per lo meno in senso metaforico) per ogni fotografo. È il mondo microscopico della macro-fotografia.
Se volete esercitarvi in questa disciplina vi invito comunque a sperimentare la fotografia del mondo animale e vegetale in quanto introduce elementi di imprevedibilità che aiutano a sviluppare un certo “sesto senso” o istinto fotografico.
Attrezzatura
Prima di tutto occorre poter avvicinarci molto al soggetto. Un normale obiettivo arriva a diverse decine di centimetri con la sua distanza minima di messa a fuoco, troppi per riempire il fotogramma con un coleottero o con una moneta romana. Abbiamo alcune alternative per risolvere il problema.
Se non avete soldi da spendere (sarebbe un problema perchè qualche euro bisogna sborsarlo comunque!) potete ripiegare su un anello di inversione. Serve a montare l’obiettivo al contrario ottenendo proprio ciò che ci serve. Chiaramente in questo modo perdiamo qualsiasi automatismo di messa a fuoco e di controllo del diaframma; non è quindi una soluzione a lungo termine se vogliamo addentrarci nel mondo del molto piccolo.
Un’alternativa solo lenti “Close-up”. Dovete scegliere quelle giuste per il diametro del vostro obiettivo e sono vere e proprie lenti che fanno ciò che promettono, ovvero ci permettono di diminuire la distanza dal soggetto. Ogni aggiuntivo ottico che montiamo a penalizza tuttavia, anche se leggermente, la qualità dell’immagine.
La scelta migliore è un obiettivo macro. Sono fatti apposta per avere una distanza minima di messa a fuoco di pochi centimetri e consentono un rapporto di riproduzione fino a 1:1, ovvero il soggetto dal vivo ha la stessa dimensione del suo riflesso sul sensore della macchina. Le ottiche macro sono inoltre progettate per avere un’ottima definizione d’immagine e un ottimo micro-contrasto. Questo, unito ad una buona luminosità, rende queste ottiche una buona scelta per ampliare il proprio set di obiettivi con un’ottica versatile, anche se specializzata.