L’impostazione del diaframma incide sulla profondità di campo, ovvero sull’ampiezza della zona a fuoco attorno al soggetto.
Questa zona si estende davanti e dietro a ciò che abbiamo messo a fuoco. Se misurassimo lo spazio a fuoco davanti al soggetto troveremmo che è quasi doppia rispetto allo spazio dietro. Questa caratteristica è importante da memorizzare per anticipare le regolazioni necessari e quando abbiamo un soggetto in movimento. Questa caratteristica ci è utile inoltre per una tecnica avanzata che non tutti conoscono…
La tecnica dell’iperfocale
Chiedete ad un fotografo esperto come imposterebbe il fuoco e il diaframma in un paesaggio per avere nitida la maggior area possibile, magari perchè vogliamo essere sicuri di includere un soggetto in primo piano. Vi dirà, forse scocciato dalla domanda, “all’infinito e diaframma chiuso”, intendendo dire di portare la ghiera di messa a fuoco fino a fondo scala sul valore che mette a fuoco appunto all’infinito. Ok, il diaframma chiuso è un must, ma per il fuoco all’infinito si può fare di meglio. Se avete letto bene le prime frasi di questo articolo potete già immaginare che se dalla messa a fuoco all’infinito retrocediamo restando comunque entro i limiti di profondità di campo nitido che ci garantisce il diaframma che abbiamo impostato possiamo estendere la zona complessivamente a fuoco nella nostra scena.
Diaframma, profondità di campo e lunghezza degli obiettivi
La profondità di campo varia in base all’obiettivo che usiamo, o meglio in base alla sua lunghezza focale. Maggiore è lunghezza focale minore è la profondità di campo. Per contro quindi i grandangoli sono gli obiettivi che a parità di valore di diaframma impostato offrono la maggiore estensione della profondità di campo.
Il diaframma migliore
Informatevi sula documentazione tecnica e sulle prove comparative di come i vostri obiettivi lavorano ai vari diaframmi di ripresa. Normalmente tra f/8 e F/11 la maggior parte delle ottiche danno il massimo in termini di risoluzione, contrasto e riduzione dei difetti. A tutta apertura normalmente si ha una perdita di qualità che è ridotta o assente solo negli obiettivi migliori e più costosi.