Fotografare in natura presenta sempre incognite e imprevisti. La fotografia degli animali non fa eccezione. È spesso difficile immaginare le condizioni nelle quali ci si troverà ad operare, ma non è difficile ipotizzare che ci si troverà a doversi destreggiare tra la sensibilità di ripresa, i tempi e il diaframma minimo a disposizione.
Il mio set-up consigliato | Le mie preferenze | Perché? |
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Obiettivi | Tele e supertele | |
Sensibilità | Media, ma comunque più bassa possibile | |
Tempi di scatto | Rapidi | |
Diaframma | Aperto, ma non troppo | |
Accessori consigliati | Treppiedi, monopiede, sacchetto di sabbia | |
otografare gli animali richiede di trovarsi spesso a grande distanza dal soggetto, per questa ragione, le ottiche da preferire sono i teleobiettivi. Il minimo che può essere considerato adatto alla maggior parte delle situazioni di ripresa è certamente uno zoom tele 80-200mm, o uno zoom compatto ad elevata escursione (ad esempio un 28-300). Se il budget ve lo permette e se pensate che la fotografia degli animali sia la vostra strada, dovreste considerare di acquistare o noleggiare un’ottica più lunga ed eventualmente luminosa. Le ottiche migliori gli impieghi naturalistici sono i grandi super-tele ad elevata luminosità.
Gli animali, specie gli uccelli, tendono a muoversi velocemente e spesso in modo inaspettato. Inseguirli con l’obiettivo e tentare lo scatto non è difficile che comporti un effetto mosso indesiderato. Una buona contromisura è quindi quella di utilizzare tempi di scatto rapidi. Se ci troviamo a fotografare in condizioni di luce critiche dobbiamo preferire una sensibilità media, almeno 400 ISO e la macchina impostata a priorità di tempi (modalità spesso indicata con S). In base alla lunghezza focale dell’obiettivo che avviamo e a pochi scatti di prova saremo in grado di determinare un tempo sufficientemente veloce per evitare il mosso.