A parità di lunghezza focale non tutti gli obiettivi sono uguali. Se leggiamo tra le indicazioni stampate sul corpo dell’obiettivo troveremo un’indicazione molto importante che ne esprime la luminosità. In realtà il dato che troverete si riferisce al diaframma più aperto disponibile per quello specifico obiettivo ed è indicato con dal consueto valore f.
f/1.8 è più luminoso si f/4, ad esempio…
Minore è il numero indicato, maggiore è la luminosità dell’obiettivo: f/1.8 è più luminoso di 2.8 che è più luminoso di 5.6 r così via. Come mai? Semplice. Il valore f esprime un rapporto, precisamente tra lunghezza focale ed effettiva apertura del diaframma. Facciamo un esempio: se abbiamo un obiettivo normale, un classico 50mm e la sua apertura massima è di 25mm allora il valore di f è f/2 (50 : 25 = 2). Se l’apertura effettiva massima fosse di 12,5mm allora avremmo un valore di f/4. In breve, minore è il valore f, maggiore è la quantità di luce che entra dall’obiettivo e quindi maggiore è la sua luminosità (massima).
Luminoso è meglio, ma è più caro.
Quindi, in linea di principio, è meglio scegliere obiettivi luminosi, ma… c’è un problema. Minore è f, maggiore deve essere l’apertura, come abbiamo detto. Però elevate aperture richiedono lenti grandi e quindi una struttura più robusta e complessa. Tradotto: le ottiche luminose sono anche molto costose.
Tuttavia un obiettivo luminoso non dovrebbe mancare nel corredo di un fotografo, anche se alle prime armi. Addirittura sarebbe meglio avere un solo 50mm f/1.8 che è oltretutto uno dei più economici piuttosto che zoom poco luminosi e di qualità dubbia. Le ottiche luminose sono insostituibili in condizioni di scarsa illuminazione o quando è richiesto un tempo di scatto rapido, come nel caso della fotografia naturalistica o sportiva. Non va dimenticato anche che un’elevata apertura consente la riduzione della profondità di campo, caratteristica particolarmente apprezzata dai ritrattisti.
Gli obiettivi fotografici. Parte 2, la luminosità e molto altro,