Quando la macchina fotografica si muove in modo improprio durante lo scatto si può verificare il “mosso”, ovvero una mancanza di nitidezza in cui si possono vedere le scie indefinite degli oggetti presenti nella scena. In alcune situazioni è la stessa macchina fotografica a produrre vibrazioni indesiderate dovute prevalentemente al movimento di ribaltamento dello specchio; in questo caso il difetto che si riscontra è il mircomosso.
Quest’ultimo difetto si presenta anch’esso come una perdita di nitidezza, ma di entità minore rispetto al mosso dovuto all’eccessivo movimento della macchina. Ad un’occhio poco esperto gli effetti di mosso e micromosso possono sembrare problemi di messa a fuoco, mentre in realtà si manifestano indipendentemente che la messa a fuoco sia corretta o no.
Mosso: conoscerlo, prevenirlo.
C’è una regola empirica che dice qual è il limite di tempo di scatto entro il quale possiamo avere una ragionevole certezza di non incorrere nel mosso. Va detto fin d’ora che non si tratta di una regola assoluta e prima di applicarla alla lettera è opportuno conoscere quando può perdere di validità. Questa regola dice:
Tradotto: se avete un obiettivo di 50mm, sia esso un obiettivo a focale fisso o uno zoom che al momento dello scatto è impostato a 50mm, allora potete scattare fino a circa 1/50 di secondo (approssimerete a 1/60”). Se avete un obiettivo di 200mm potrete scattare a mano libera fino a 1/200 di secondo (approssimando: 1/250”).
Da qui si comprende immediatamente che più sono lunghi gli obiettivi, più è difficile ottenere immagini prive di mosso, almeno fotografando a mano libera. Per questa ragione si può ricorrere ad alcune strategie strategie per ridurre o eliminare il problema: usare un cavalletto, ridurre il tempo di scatto, aumentare la sensibilità ISO (finalizzata a ridurre il tempo di scatto).
Grazie al cavalletto si interviene in modo da evitare movimenti alla macchina, rimarranno micro-vibrazioni che in alcuni casi possono essere di entità rilevabile, ma il problema del mosso viene drasticamente ridotto, o per lo meno viene ridotto il problema del mosso dovuto al movimento indesiderato della macchina fotografica. Se è il soggetto della foto o altri elementi della scena che sono afflitti dal problema l’unica soluzione è ridurre il tempo di scatto in modo da “bloccare” l’azione. Ci si può spingere però solo fino un certo limite che è dato dall’impostazione del diaframma; il diaframma non si può aprire a piacere, ma ha un limite dato dalla sua massima apertura, e, pur potendolo aprire all’infinito, potremmo essere costretti a fermarci a determinati valori per mantenere la profondità di campo desiderata (vedi profondità di campo e diaframmi). In questi casi l’unica alternativa è tentare di aumentare la sensibilità ISO. Questa manovra permetterà di scattare a tempi più rapidi, m comporterà un aumento della rumorosità dell’immagine.
Ridurre il mosso: pro e contro di ogni soluzione
PRO | CONTRO | |
Usare il cavalletto o appoggiare la macchina su una base solida | Elimina di fatto la possibilità che la macchina fotografica subisca movimenti indesiderati | Non previene l’effetto di mosso sui soggetti e gli oggetti in movimento sulla scena |
Ridurre in tempo di scatto | Riduce o elimina il problema del mosso sia a livello di fotogramma intero che di oggetti in movimento all’interno della scena | Obbliga a modificare il diaframma e si potrebbe arrivare al limite della massima apertura o a valori non adatti allo scatto che si intende fare |
Aumentare la sensibilità ISO | Permette di usare tempi più brevi | Aumenta la “rumorosità” delle immagini, ovvero una sorta di disturbo a colori e luminosità, particolarmente accentuato sulle zone scure dell’immagine |
In quali casi si accentua il problema/rischio di mosso?
- Quando utilizziamo teleobiettivi
- Quando riprendiamo un soggetto in movimento
- Quando il soggetto in movimento è più vicino a noi
- Quando ci troviamo su un mezzo o una piattaforma in movimento
Micromosso: i trucchi degli esperti
Il micromosso si presenta come una defocalizzazione o perdita di nitidezza simile, ma di entità minore rispetto all’effetto di mosso. Normalmente è causata dalle vibrazioni della macchina che intervengono durante lo scatto, anche causate da una eccessiva pressione sul pulsante di scatto. Alle volte anche il cavalletto può non bastare per eliminare il problema. Mentre restano valide le regole utili a ridurre o eliminare il mosso in senso stretto è, alle volte necessario adottare ulteriori contromisure per evitare il micromosso.
Va detto che il micromosso, quando non sia solo una forma più lieve del problema del mosso, si verifica spesso con ottiche particolarmente lunghe, tanto che sono la fotografia naturalistica e sportiva (ma non solo, ovviamente) i principali ambiti in cui si manifesta il problema. Gli esperti usano quindi trucchi volti a smorzare le micro-vibrazioni della macchina. Tipicamente si usano sacchetti riempiti con sabbia o altro posti sopra l’obiettivo il più vicino possibile alla macchina.
Nella fotografia naturalistica ci si trova spesso in posti in cui sabbia o terra sono largamente disponibili ed è quindi una buona idea per il fotografo di premunirsi di sacchetti, opportunamente sigillati che vengano riempiti direttamente in loco.